Niente come una navicella spaziale è più idonea per osservare l’universo da vicino. Molti fino ad oggi hanno già esaminato l'oscurità dell'universo alla ricerca di stelle o pianeti. Questo è il caso del veicolo spaziale Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO).
Quest'ultimo ha infatti intrapreso il suo viaggio nello spazio nel 2009 e faceva parte del programma (Robotic Lunar Precursos) per studiare la luna in tutta la sua gloria. Questa sonda è stata progettata al fine di raccogliere quante più informazioni su questo satellite naturale che suscita da sempre un certo fascino per i comuni mortali e grandi scienziati di tutto il mondo che vogliono sapere di più su di esso. Ci si aspettava anche di sapere se l'acqua era presente sulla luna in piccole quantità. Quindi il 30 Giugno 2009 il Lunar Reconnaissance Orbiter fu in grado di inviare le prime immagini che aveva raccolto durante la sua missione. Gli scienziati sono rimasti soddisfatti dai risultati ottenuti i cui dati hanno permesso di scoprire altre zone in ombra sulla luna che sono estremamente fredde. Naturalmente, alcuni campioni sono stati raccolti e portati a terra per essere analizzati.
E' anche grazie al Lunar Reconnaissance Orbiter che l'uomo è riuscito a risolvere alcuni misteri lunari che per tutta la sua vita lo hanno tormentato. La luna è stata bombardata da tutti i lati e porta ancora oggi le tracce degli innumerevoli impatti di meteoriti. Questo satellite è più complicato di quanto si potesse immaginare visto che la nostra sonda ha appena dimostrato che la luna avrebbe ospitato molte cavità sotterranee, e alcune grotte. Alcune di queste grotte sono anche delle probabili cavità interconnesse in modo da formare complesse gallerie. Ma una domanda sorge spontanea. Come hanno fatto emergere questi 'buchi'? In superficie, sappiamo che i crateri sono stati provocati da meteoriti e molti altri oggetti celesti. Ma nel sottosuolo come si sono formate quelle cavità?
Queste perforazioni sono state provocate indirettamente dai meteoriti?
Parliamo di più di duecento cavità, alcune delle quali misurano circa novecento metri. Gli scienziati sperano che queste cavità un giorno potranno fornire nascondigli preziosi per gli astronauti che presto torneranno a camminare sulla luna. Queste cavità potranno servire come loro rifugio non solo contro gli impatti di meteoriti, ma anche contro la radiazione che come sappiamo può essere fatale. Nel frattempo, tutti i dati della NASA sono stati analizzati dagli scienziati che stanno cercando di capire cosa sta accadendo realmente sulla superficie della Luna.
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