La storica foto del 2 agosto 2004 scattata di fronte l'isola di Vulcano, Messina |
Cala il silenzio su Canneto di Caronia, la frazione sulla costa della piccola città del Messinese, famosa per le autocombustioni ed altri strani fenomeni. Negli scorsi giorni incalzavano le notizie sulle accuse a Giuseppe Pezzino, che lo vedrebbero coinvolto in alcuni dei roghi avvenuti nella località, tra luglio ed ottobre 2014, ma nessuna prova è finora emersa dalle indagini e nessuna accusa è stata ratificata; si tratta infatti di sola consegna di avviso di garanzia, cosa che indica solo un’indagine in corso sulla persona e non un diretto capo di accusa.
Nel mentre è stata istituita un équipe di specialisti comprendenti – come di consueto – varie tipologie di inquirenti dello Stato (incluso Vigili del Fuoco e Protezione civile), affiancati a loro volta (sembra) dalle Forze Armate e coadiuvati in toto da alcuni docenti universitari di Palermo e Firenze, con lo scopo di chiarire la causa degli incendi (degli altri fenomeni nemmeno si parla). Vediamo in maggiore dettaglio chi comporrà questa Commissione d’inchiesta creata il 24 ottobre, presso il Dipartimento della Protezione Civile a Roma e che dovrà partire entro la fine di dicembre con le indagini in loco. A costituire la commissione ci saranno: il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, i rappresentanti dei Ministeri competenti (Interni, Difesa, Ambiente e Salute), l’assessore regionale alla famiglia che ha delegato la Protezione Civile come sua rappresentanza. Inoltre si aggiungono alla commissione alcuni esperti esterni, selezionati dal sindaco di Caronia, Rino Beringheli, nella persona di Patrizia Livreri, ricercatrice del Dipartimento di Ingegneria Elettrica presso l’Università di Palermo e il Professor Nicola Casagli, del Dipartimento di Scienza della Terra dell’Università di Firenze. Tra gli altri consulenti richiamati per l’indagine troviamo anche il fisico (esperto di energia nucleare) Marzio Mangialajo, da sempre molto critico sugli esiti delle indagini condotte nel 2004.
Il Professore ormai in pensione, è sempre stato convinto di aver già trovato la soluzione del mistero dall’inizio: a scatenare le fiamme improvvise, sarebbero infatti a suo parere i “positive holes”, le lacune positive scoperte dal geofisico americano Friedmann Freund. Mangialajo esporrà la sua tesi in questi giorni ad una nuova riunione dello staff.
In questa situazione però a prescindere dagli esiti, dalle teorie e dalle verità, c’è una cosa che emerge rispetto al passato, una cosa passata in sordina, ma importantissima: il coinvolgimento del Ministero degli Interni nelle indagini, che dà un tono diverso alla vicenda, che potremmo considerare di interesse nazionale e di sicurezza interna. C’è inoltre il positivo coinvolgimento del Ministero della Sanità, che è coinvolto probabilmente per l’esponenziale aumento dei malati di cancro ed altre malattie fulminanti con decessi e percentuali troppo alte per la media mondiale (i cittadini di Canneto stanno seguendo un monitoraggio dello stato di salute).
È stata segnalata nei giorni scorsi nell’area del golfo di Santo Stefano di Camastra di cui Canneto fa parte un’altra anomalia, stranamente coincidente (evento che potrebbe di certo non entrarci per nulla con la situazione di Canneto, ma che innesca parecchi sospetti): alcuni caccia militari (probabilmente italiani) avrebbero volato a bassa quota per alcune ore nell’area di Caronia-Santo Stefano di Camastra, cosa mai accaduta prima. Anche questa notizia arriva dagli abitanti dell’area, ma non trova una definitiva conferma.
Da qualche giorno le notizie che trapelano sono veramente poche e riguardano essenzialmente videomessaggi caricati su Youtube (di pochissimi minuti) del sindaco di Caronia, Beringheli (che continua ad appoggiare gli abitanti del posto e che spesso presiede in loco ai lavori) e del portavoce degli abitanti di Canneto, Nino Pezzino (frastornato e giustamente demoralizzato per le accuse al figlio, ma di certo non demotivato e sempre combattivo). Circola in rete, la voce che le indagini sul figlio di Pezzino servano a mettere fuori gioco proprio il padre (portavoce degli abitanti di Canneto), costringendolo a non attirare più l’attenzione in loco, ovviamente si tratta di voci non confermate ma che se lo fossero sarebbero più ardenti dei fuochi di Caronia.
Tutta questa storia, da qualsiasi parte la vogliamo vedere, sa di cover-up; sembra infatti che si vogliano usare gli abitanti stessi, che hanno finora fatto tanto baccano (attirando l’attenzione sul posto di molti giornalisti, ricercatori indipendenti e persino curiosi e scettici), contro i loro stessi interessi di cittadini e parti in causa, con il fine ultimo di mettere tutto a tacere e mandarlo nel dimenticatoio collettivo, con lo scopo di chiudere l’area a tutti, senza fare chiarezza (come al solito), sia nei confronti degli abitanti del posto (quasi tutti andati via) che dell’opinione pubblica.
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