venerdì 14 agosto 2015

L'Universo si sta lentamente spegnendo e fra 100 miliardi di anni morirà. Ecco cosa potrebbe succedere

Che cos'è l'Universo?? Questa domanda se la sono poste milioni di persone e non tutti hanno trovato una risposta. L'Universo è tutto, tutto ciò che ci circonda. Dal Sistema solare alle galassie, passando per i buchi neri e i pianeti, attraversando stelle e comete. È l'insieme di tutte queste cose. E tutto questo potrebbe sparire. Andiamo con calma, perché i più superstiziosi stanno già gridando alla "fine del mondo". Non è così, proprio per niente. Ripercorriamo la storia dell'Universo, prima di arrivare alle spiegazioni. 13,7 miliardi di anni fa un esplosione, il Big Bang, sprigiona enormi quantità di energia e di materia, dando il via a una storia che durerà ancora per molto, moltissimo tempo. Nei primi secondi si formano tutte le micro particelle necessarie, e i confini dell'Universo continuano a espandersi. Col passare del tempo nascono le stelle, le galassie, i pianeti e anche la Terra, ma molto più recentemente (non ieri, ma nemmeno miliardi di anni fa). La storia è molto lunga e dettagliata, ma ve ne parleremo più precisamente in un prossimo articolo. La storia che conosciamo si interrompe qui, e quello di cui vi parliamo oggi è quello che potrebbe succedere. O meglio, che succederà. A lanciare l'allarme oltre che lo scoop, l'assemblea dell'Unione Astronomica Internazionale (IAU) in corso in questi giorni a Honolulu, alle Hawaii o più nel dettaglio Simon Driver, dell'Università dell'Australia Occidentale, alla guida del gruppo internazionale del progetto GAMA (Galaxy And Mass Assembly). L'astronomo ha messo insieme un'enorme quantità di dati raccolti in questi anni da telescopi spaziali e terrestri decretando questa storica conclusione: fra cento miliardi di anni l'Universo si spegnerà. Perché?? Molto difficile da spiegare, ma proviamoci con l'aiuto dell'articolo di Giovanni Caprara sul Corriere della Sera del 12 agosto  2015. Gli scienziati del progetto GAMA hanno fatto un censimento sulle emissioni di luce delle stelle in 21 lunghezze d'onda, dall'ultravioletto all'infrarosso estremo. Unendo queste informazioni con gli studi dei telescopi si sono raccolti i risultati che hanno spiegato questa teoria. Che spiega come dopo il Big Bang le stelle continuarono a formarsi con lo stesso ritmo per 5 miliardi di anni. Da allora per l'espansione dell'Universo e la rarefazione del gas il numero degli astri ha iniziato a diminuire. "Abbiamo valutato l'energia emessa da 200.000 galassie tra 2,25 sino a 0,75 miliardi di anni fa" spiega Simon Driver "calcolando una perdita del 40% dell'energia; cioè c'erano meno stelle che la generavano". "Se l'andamento continuerà" aggiunge Andrea Ferrara, cosmologo della Scuola Normale di Pisa "possiamo prevedere che tra cento miliardi di anni non nasceranno più astri e quelli esistenti si saranno spenti. Alla fine avremo un Universo pervaso da sola energia, un ritorno alle origini". Andiamo ad analizzare cosa potrebbe succedere. Da tempo gli scienziati portano avanti tre diverse teorie (spiegate bene nel video qui sotto, presentato dal canale YouTube orsobyanco). La prima teoria è quella del Big Rip o grande strappo. Dalla sua nascita l'Universo continua a espandersi e la distanza fra galassie aumenta costantemente. Ciò succede anche all'interno delle galassie ma la gravità è sufficientemente forte per mantenerle intatte. Nello scenario del grande strappo l'espansione accelera a tal punto che lo spazio si espande troppo velocemente che la gravità non riesce a bloccare. Il risultato è proprio un enorme strappo, piano piano si lacerano galassie (prima le grandi e poi le piccole), poi stelle, buchi neri e pianeti ai quali non basta la forza di gravità. Alla fine lo spazio si espanderà troppo velocemente, più della luce, e gli atomi si disgregheranno fino a lasciare il vuoto e il buio in tutto l'Universo. Tuttavia questa teoria non è la più quotata, dato che l'Universo è destinato a rimpicciolirsi. La seconda ipotesi è quella del Big Freeze o morte termica. Ogni sistema tende alla massima entropia, il disordine, come il latte macchiato: man mano che passa il tempo le zone da mescolate diventano ben definite e raffreddate. Stesso discorso per l'Universo: a un certo punto tutti i gas necessari per formare le stelle si dissolvono e se non ci sono le stelle, niente luce. Niente luce, buio totale. Buio totale, l'Universo cessa e muore. Questa teoria può essere presa in considerazione dato che coincide con le analisi degli astronomi. L'ultima ipotesi è quella più quotata dagli astronomi di tutto il mondo da anni: il Big Crunch. Questa tesi prevede che a un certo punto l'espansione dell'Universo si fermerà e ciò provocherà una brusca inversione del movimento e le galassie si scontreranno tra di loro rimpicciolendo l'Universo; inoltre gli scontri causeranno un aumento delle temperature. Centomila anni dopo le radiazioni dell'Universo diventeranno più calde delle stelle e le disintegreranno bruciandole dall'esterno, dalle più piccole alle più grandi. Gli atomi si disintegreranno e i buchi neri ingoieranno tutto fino a mangiarsi a loro volta, fino a formare un unico immenso buco nero che inghiottirà se stesso, provocando la fine. Questa notizia, come ormai tutte dalla politica allo sport, è stata presa dalle persone scherzandoci sopra. E in fondo hanno anche ragione, dato che fra cento miliardi di anni noi non ci saremo e l'umanità non lo sappiamo. Il Sole si spegnerà fra cinque miliardi di anni e per sopravvivere sarà necessario trasferirci altrove. Non sappiamo cosa succederà, non ci resta altro che aspettare. Un attesa molto lunga, infinita...
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