martedì 8 dicembre 2015

New Horizons scatta foto a 1994-JR1 e nei centri ne arrivano altre del flyby a Plutone

Sono già passati quasi 5 mesi, era il 14 luglio 2015 quando la sonda New Horizons (la più veloce ad aver mai lasciato la Terra contenente alcune ceneri dell'astronomo Clyde Tombaugh, che scoprì Plutone nel 1930, neanche cent'anni fa) alle ore 13:49:57 strisciava alla bellezza di 58.536 chilometri orari a 12.500 chilometri dalla superficie di Pluto, scattando migliaia di fotografie che continuano ad arrivarci. Da quel giorno a oggi un po' tutta l'astronomia è cambiata: si è preso conoscenza che i mondi lontani non sono così cupi, qualche sorpresa la riservano. E Plutone, declassato a pianeta nano nell'estate 2006, non finisce mai di stupirci. Le fotografie che vi presentiamo oggi sono scattate un quarto d'ora dopo il culmine dell'incontro, a 17.000 chilometri di quota. La risoluzione è finora la massima mai arrivata a noi: si va dai 77 agli 85 metri per pixel. Sin da subito abbiamo notato una superficie movimentata, ricca di immense vallate e diversi vulcani di azoto. Passando per catene montuose, ghiacciai e crateri di ogni tipo. La NASA commenta così: "Queste nuove fotografie ravvicinate mostrano la varietà di Plutone e il potenziale dei nostri esploratori planetari robotici, la New Horizons ci ha emozionati durante il suo flyby con le prime immagini di Plutone, e ora, continuando a trasmettere dati della sua memoria robotica, non smette di meravigliarci". Queste immagini mostrano una fascia di superficie larga circa 80 chilometri e lunga più di 800 che si estende dall'orizzonte fino al cuore (si, quello che avete capito voi, se preferite la faccia di Pluto il cane di Topolino) di Sputnik Planum, che come già vi ho spiegato in passato è una pianura glaciale di monossido di carbonio, azoto e metano ghiacciati che insieme costituiscono il lato sinistro della regione di Tombaugh, la superficie più recente di Plutone (fra quelle finora conosciute). Ormai lo conosciamo tutti di nome, Alan Stern, responsabile della missione, ha detto: "Queste nuove immagini ci offrono una finestra a una risoluzione mozzafiato sulla geologia di Plutone, nulla di simile era disponibile per Venere o Marte fino a interi decenni dopo le prime ricognizioni; su Plutone, riusciamo già a vedere crateri, montagne, campi glaciali e molto altro soli cinque mesi dopo il primo flyby". Contemporaneamente in questi giorni New Horizons ha scattato le immagini più ravvicinate di un oggetto della Fascia di Kuiper. Sono quelle di 1994 JR1, un minuscolo pianetino largo circa 150 chilometri e distante 5,3 miliardi di chilometri dal Sole e ben 280 milioni dalla sonda, non sono foto ravvicinatissime. Fra tre anni la sonda Nuovi Orizzonti avrà un incontro molto più ravvicinato con 2014 MU69, un oggetto non molto diverso da questo. Le sorprese non finiscono mai...
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