Sul web non si parla d'altro. In televisione non si parla d'altro. Autore dell'eccezionale scoperta Michael Gillon, dell' Istituto di astrofisica dell'Università di Liegi in Belgio, che con l'aiuto dei suoi collaboratori ha scoperto un nuovo Sistema, distante circa 39,5 anni luce da noi e situato nella costellazione dell'Acquario. La stella madre di questo sistema si chiama TRAPPIST-1 ed è enormemente più piccola del nostro Sole. Attorno a questa stella orbitano sette pianeti rocciosi, come Mercurio, Venere, la Terra e Marte. I primi quattro sono inabitabili per le radiazioni emanate dalla stella, gli altri tre potrebbero ospitare la vita. "Se venisse scoperta la presenza di ossigeno, metano, ozono e diossido di carbonio nell'atmosfera di solamente uno dei sette pianeti, questo ci direbbe che al 99% c'è vita", ha affermato Michael Gillon. L'aspetto curioso di questo Sistema sono le sue dimensioni: la stella TRAPPIST-1 racchiuderebbe tutti i pianeti in soli 10 milioni di km, mentre basta dire che fra il Sole e Mercurio ce ne sono 58. Secondo indiscrezioni, il pianeta più lontano compierebbe un periodo di rivoluzione in 20 giorni. In pratica due mesi terrestri corrispondono a tre anni sul pianeta più esterno. Ogni tre settimane è capodanno. Il problema, come spesso accade in questi casi, sono le distanze. Al momento nessun mezzo umano ci riuscirebbe a portare a quella distanza, quasi 40 anni luce. E probabilmente ancora per molti anni. Però questi esopianeti nascondono un mistero, una speranza: siamo o non siamo soli nell'Universo?
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