mercoledì 19 agosto 2015

Il Gemini Planet Imager scopre 51 Eridani b, il gemello di Giove appena nato

La notizia di oggi non potevamo non dedicarla a una grande scoperta, quella di 51 Eridani b. In realtà l'individuazione risale a dicembre 2014 ma l'annuncio è di qualche giorno fa. Partiamo dal significato del nome: La b è aggiunta con il solito metodo, dato che al pianeta e alla stella intorno alla quale orbita si applica lo stesso nome; per differenziarli si aggiunge per convenzione appunto la seconda lettera dell'alfabeto. Il numero è scelto dagli scienziati in base ai loro cataloghi. Il nome Eridani deriva dalla costellazione alla quale appartiene, Eridano. A sua volta, questo nome deriva da Eridanus, antico nome del fiume Po, lungo 682 chilometri che situato nel nord della nostra Italia. A scoprirlo invece il progetto Gemini Planet Imager (GPI) attraverso il telescopio Gemini South Telescope. Molto curioso il fatto che questo non si trovi nello spazio come Kepler, ma saldamente attaccato a terra, più precisamente in Cile. Costruito nel novembre 2013, è entrato perfettamente in funzione solo a novembre 2014 e in un solo mese ha già scoperto un pianeta molto importante. Le immagini del pianeta sono state pubblicate dalla rivista Science, grazie al lavoro di Travis Barman e Katie Morzinski, dell'Università di Arizona. Le fotografie sono le prime riprese direttamente da Terra riguardanti un nuovo pianeta extrasolare. "51 Eridani b è il primo pianeta finora scoperto a somigliare molto a Giove, come doveva essere miliardi di anni fa" ha spiegato Barman "e ciò lo rende fondamentale per capire come si sviluppano i pianeti". Bruce Macintosh, responsabile del telescopio, ha spiegato come funziona e come fa a trovare corpi celesti così distanti da noi: "Per scoprirli Kepler vede la loro ombra, mentre il Gemini Planet Imager vede la loro luce, ciò che chiamiamo immagine diretta". Lo scopo è lo stesso, ma il metodo è completamente diverso. Come ha spiegato, il GPI è progettato per rilevare i giganti gassosi (pianeti non rocciosi, come Giove, Saturno, Urano e Nettuno) tramite la loro luce e la loro emissione termica. Gli obiettivi della missione sono proprio questi: scoprire come si formano i pianeti gassosi e capire la loro temperatura della superficie e la gravità. Dai dati ottenuti, 51 Eridani b sembra avere il doppio della massa di Giove. Sulla superficie si misurano 650^C, più freddo di 145^C di Giove. È l'esopianeta più simile a uno del Sistema solare ovviamente fra quelli conosciuti. Le distanze dalla Terra sono stimate in 100 anni luce, un'eternità. Impensabile raggiungerlo. Come già ho detto prima, questa scoperta ci ha fatto capire come era da giovane Giove. 51 Eridani b infatti è nato 40 milioni di anni dopo i dinosauri e quindi "solo" 20 milioni di anni fa. Tanto per noi, pochissimo per i tempi astronomici. Ciò che rende molto simile il pianeta appena scoperto a Giove è la composizione dell'atmosfera; in particolare la quantità di metano misurata nello spettro d'emissione termica del pianeta. Non si era mai vista prima una quantità simile al di fuori del nostro Sistema solare. Dunque, questo pianeta è unico ma allo stesso tempo simile. La prima immagine che vedete qui sopra rappresenta benissimo 51 Eridani b, il "piccolo Giove", come lo ha definito il Time. Ora che è stato scoperto, è un piccolo passo avanti alla ricerca di un pianeta simile a noi. Grazie, Baby Jupiter...
video presentato da orsobyanco
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