"Signore e signori, vi presento l'Homo Naledi. Una nuova specie umana, un nostro lontano cugino. Una scoperta senza precedenti, che lascerà un segno nello studio della paleontologia" con queste parole Lee Berger, paleantropologo e ricercatore della Wits University di Johannesburg in Sudafrica, ha presentato ufficialmente al mondo la scoperta di una nuova specie di essere umano. Questa notizia ha girato il mondo in brevissimo tempo, raggiungendo televisioni e clamorose prime pagine sui giornali. La scoperta è avvenuta nelle caverne al di fuori della metropoli sudafricana in un sito chiamato la Culla dell'Umanità, proprio perché non è la prima volta che da quelle zone arrivano importanti scoperte legate alla paleontologia. Ma andiamo con ordine. Innanzitutto vi sarete chiesti di chi sono le ossa trovate. Appartengono a 15 individui diversi di una specie parzialmente primitiva. L'altezza media di questa popolazione si aggira intorno al metro e cinquanta e il peso è stimato sui 45 kg. I resti sono almeno 1.500, uno più piccolo dell'altro. Ci sono individui sia di maschi che di femmine, di entrambi i sessi. "La presenza delle ossa di tutti ha permesso di ricostruire la morfologia in maniera accurata" ha dichiarato l'unico italiano nell'equipe degli scienziati, Damiano Marchi dell'Università di Pisa. Molti anche si stanno chiedendo se stiamo parlando di una tomba, dato che 15 persone non sono affatto poche per quell'epoca di nomadi. Al momento i ricercatori pensano appunto a una necropoli e che a portarli e nasconderli lì siano stati degli amici. A patto che non siano stati costretti a essere rinchiusi dentro quella caverna e li ci siano rimasti. La domanda principale però allora riguarderebbe l'età; dai primi studi parliamo di 3 milioni di anni fa, dato però riferito alla nascita della grotta. Quindi potremmo parlare di 1 o 2 milioni, al momento su questo non ci sono certezze anche se sarebbe un dato piuttosto utile. Ciò vuol dire anche che non siamo sicuri che si tratti della famiglia degli Homo, anche se rimane molto probabile (in tal caso sarebbe una via di mezzo fra Lucy e gli australopitechi). Le caratteristiche di questi corpi sono simili a quelle dell'Homo Sapiens e ciò direbbe che stiamo parlando di un'epoca più recente. I denti sono simili ai nostri, solo più piccoli. Il modo di muoversi non ci è chiaro: i piedi permetterebbero di camminare a due zampe; tuttavia le dita delle mani somigliano a quelle delle scimmie, che saltano da un ramo all'altro. Magari era portato per farle tutte e due. Il cervello di questi uomini era un terzo di quello umano, per intenderci raggiungeva a malapena le dimensioni di un arancia. Immaginate come lo avrebbero preso in giro di questi tempi... Comunque la civiltà di quei tempi era avanzata: usava già degli strumenti. Insomma, si tratta di una grande scoperta che potrebbe far saltare tutte le teorie sull'evoluzione o quantomeno apportarle importanti modifiche. Nel video, presentato dal solito esperto orsobyanco, viene spiegata benissimo questa scoperta. Questo ritrovamento ci fa pensare che non dobbiamo solo indagare su quello che succederà, ma anche su quello che è successo prima di noi. Un vero e proprio tuffo nel passato più remoto che mai...
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