venerdì 20 novembre 2015

Il mistero di Phobos: si sta distruggendo e rischia un contatto con Marte??

Ultimamente ci sta toccando molto di più l'astronomia dell'ufologia, ne succede una ogni giorno. Oggi parliamo di uno dei satelliti di Marte, Phobos. Indubbiamente il più misterioso, dato che non molto tempo fa si era sospettato che fosse un oggetto extraterrestre. Tutto è nato dalle foto di una delle tante sonde che in questo periodo abitano intorno a Marte. A insospettirci, una serie di inquietanti scalanature sulla superficie di Phobos, il più grande dei due satelliti di Marte (l'altro è Deìmos). Queste immagini sono molto recenti e sono causate dalla eccesiva gravità che esercita Marte. Già in passato c'erano stati indizi ma ora ne abbiamo la certezza. Phobos, o se preferite Fobos, si sta distruggendo: orbita troppo vicino a Marte e appunto l'eccessiva influenza gravitazionale sta rallentando pian piano la sua orbita avvicinandolo sempre di più al pianeta rosso. Questo potrebbe portare anche a un'incredibile scontro fra Marte e il suo satellite. Ed è una cosa che potrebbe accadere tra un'ora come tra tre milioni di anni. Nel 1970 il Mariner 9 e le sonde Viking avevano evidenziato dei solchi paralleli larghi da 100 a 200 metri e lunghi fino a 30 metri che tormentavano la sua superficie. A quell'epoca però si era pensato a un gigantesco impatto o al fatto che il satellite marziano fosse un oggetto finto. Invece nel 2008 la sonda Mars Express ha evidenziato che Phobos è un cumulo di macerie tenuto insieme da uno strato esterno più forte di polvere di spessore da 50 a 100 metri. Possiamo così paragonarlo ai fagioli: entrambi sono facilmente deformabili e sono tenuti insieme da una sottile copertura. Il fenomeno che sta erodendo Fobos lo possiamo paragonare alle nostre maree: al posto dell'acqua però troviamo lo strato che tiene aggrappato Phobos, che staccandosi del tutto rischierebbe un catastrofico impatto. Questa teoria è stata ripresentata dall'astronomo Terry Hunford del NASA Goddard Space Flight Center nel Maryland e i suoi colleghi hanno calcolato che la maggior parte delle scanalature si trovi nelle zone di maggior stress gravitazionale. I risultati sono stati spiegati in una riunione della Geological Society of America e li hanno trovati tutti molto interessanti. Per rendervi conto del pericolo che sta correndo Marte gli astronomi non sanno quanto reggerà la struttura che tiene insieme tutti i pezzi di Phobos. Non possiamo neanche mandarci una sonda a trapanare, perché rischieremmo una catastrofe non da poco. Meglio andarci con calma...
  
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