mercoledì 18 novembre 2015

Su Plutone ci sono diversi vulcani sulla linea dell'equatore!

Il nostro caro Plutone non finisce mai di stupirci. Oggi vi annunciano un'altra straordinaria scoperta che arriva direttamente dalle ultime fotografie scattate dalla sonda New Horizons. Già nei precedenti articoli vi avevamo parlato di misteriose dune, rialzamenti nel centro di Pluto e solo adesso abbiamo la conferma scientifica, dopo che qualcuno aveva gridato alle piramidi aliene, ma data l'intelligenza dell'ipotesi mi ero rifiutato di pubblicarla prima di oggi. Come già detto ci troviamo sull'equatore di Plutone, che per quanto a quella distanza possa essere il punto più caldo del pianeta, sono state individuate delle montagne di ghiaccio di 3.500 metri, comunque decisamente più basse del Monte Bianco e meno della metà dell'Everest. Ma non sono semplici montagne, sono veri e propri vulcani. Le depressioni che hanno intorno (come si vede nella seconda immagine) sono proprio causate da un collasso del materiale eruttato. Anche alcune di queste dunette potrebbero essersi formate dall'aggregarsi di quella che possiamo definire lava plutoniana, in lingua terrestre ghiaccio, azoto, metano e monossido di carbonio che si possono definire anche criovulcani. Vi assicuro che non è facile immaginare quello che vi sto raccontando. Ovviamente da questa certezza nascono nuove teorie, del tipo quella che la superficie di Plutone si sia formata in diversi tempi con differenti strati. Il metodo con cui è stata scoperta questa teoria è abbastanza semplice: gli scienziati contano i crateri e più ce ne sono in una zona, più la zona coinvolta è antica. Non finisco mai di stupirmi. I ricercatori della NASA in base a questo ragionamento hanno individuato zone antichissime, risalenti alla formazione del pianeta nano, e altre di "soli" 10 milioni di anni fa. Mescolando i dati Plutone non è mai stato "tranquillo" sin dalla sua formazione con nuovi stravolgimenti sulla sua superficie. A braccetto con questa scoperta è arrivata anche la conferma che date le dimensioni elevate dei crateri di Pluto, la fascia di Kuiper contenga corpi celesti più grandi della fascia degli asteroidi che separa i pianeti terrestri dai giganti gassosi, Marte da Giove. E proprio di recente è stato programmato il prossimo obiettivo della sonda più veloce ad aver mai lasciato la Terra New Horizons: dovrà indagare su 2014MU69, un oggetto appunto della fascia di Kuiper dal diametro di 50 chilometri, molto piccolo. Sarà un compito decisamente difficile e pieno di insidie, ma ormai gli astronomi NASA sono abituati alle grandi imprese, non da sottolineare una possibile dell'uomo su Marte. Lo sottolineo in ogni articolo proprio perché ci penso sempre, per me anche solo guardarla in televisione potrebbe essere un evento incredibile. E non posso neanche dire che stiamo coi piedi per Terra, perché New Horizons sta viaggiando verso l'infinito. E oltre...
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