sabato 14 novembre 2015

Scoperto GJ1132b, un esopianeta a soli 39 anni luce da noi

Ed eccoci qui di nuovo con il magico mondo degli esopianeti. Oggi vi parliamo di GJ1132b, scoperto da una collaborazione fra l'Harvard-Smithsonian Center, l'Università di Grenoble e l'Università di Ginevra. Si trova molto vicino a noi, rispetto agli altri pianeti. 39 anni luce non sono tanti, considerando che sono un terzo rispetto agli altri esopianeti scoperti di recente. I dettagli li ha pubblicati la rivista Nature. Ruota vicinissimo alla sua stella a una distanza media di circa 2,2 milioni di km, considerando che noi ci troviamo mediamente a 149,6 milioni di chilometri dal Sole. Per poter analizzare bene i dati di un pianeta bisogna saperli confrontare con quelli a nostra disposizione, cosa che stiamo facendo adesso. Le dimensioni sono pressoché identiche, il raggio è il 120% rispetto al nostro con una densità di 6 grammi per centimetro cubo, poco superiore alla nostra. Il diametro si aggira sui 14.800 km, il 16% più grande di quello terrestre. Presenta anche un'attrazione gravitazionale, sulla sua superficie peseremmo il 20% in più. La stella madre intorno alla quale orbita si chiama Gliese-1132 e in 1 giorno e mezzo compie un giro completo. Praticamente un giorno è capodanno, quello dopo no e poi è già di nuovo il primo dell'anno. Ovviamente essendo così vicino a Gliese-1132 quando fa freddo ci sono 140°C e quando fa caldo 400°C. Volendolo paragonare con un pianeta del nostro Sistema solare, per caratteristiche è molto simile a Venere. L'atmosfera infatti si presume sia identica e sperano di poter ricavare maggiori dati riguardo alle molecole che la compongono. Gliese-1132 è una nana rossa, più piccola del Sole che è una nana gialla. Si tratta di un caso quasi eccezionale, non capita tutti i giorni di scoprire un pianeta con queste caratteristiche. Il pianeta è stato scoperto grazie ai telescopi robotici MEarth-Sud, sul Cerro Tololo in Cile e gli scienziati lo hanno individuato grazie ai passaggi di fronte alla sua stella e i conseguenti abbassamenti di luminosità. I dati a nostra disposizione non potranno che aumentare in futuro, usando la sinergia fra le nuove tecnologia del TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite) e il futuristico James Webb Space Telescope, l'erede di Hubble con cui conviverà per i primi tempi dopo il 2020. Non sarà principalmente centrato per scoprire e individuare pianeti in Sistemi lontani, svolgerà le funzioni di Hubble ma darà un contributo anche alla caccia agli esopianeti. Sperando un giorno di poterli raggiungere.





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