mercoledì 13 gennaio 2016

Ultimo tentativo per contattare Philae prima dell'addio

Questa storia è stata fra le protagoniste del 2015 e riprenderla così nel 2016 mi dispiace davvero tanto. Ci tenevo finalmente a Philae, mi faceva quasi tenerezza. Eravamo rimasti con la gioia più grande, quando il 9 luglio 2015 dopo 7 mesi di attesa il lander Philae aveva risposto alle chiamate di Rosetta, anche se solo per un attimo. Però ciò voleva dire che esisteva; era vivo. A darci la triste notizia gli scienziati del Centro Aerospaziale Tedesco (DRL) che stanno rischiando in queste ore un ultimo tentativo di contattare Philae, primo prodotto dell'ingegno umano accometato. La cometa si sta allontanando dal Sole e non farà più ritorno, obbligando il lander a un'ibernazione perenne. "Il tempo è breve e vogliamo esaurire tutte le possibilità", ha detto il responsabile del progetto che ormai di nome lo conosciamo, Stephan Ulamec. Il 21 dicembre era anche arrivato un microscopico segnale di speranza, salvo poi temere che non venisse nemmeno da Philae. Ricordo che in questa missione la NASA non c'entra nulla ma se n'è occupata solo l'ESA (European Space Agency).  Che in questi giorni ha intenzione di tentare il tutto per tutto con una mossa decisamente azzardata: provare ad attivare il flywheel attraverso Rosetta per spostare i pannelli solari di cui è dotato che permetterebbero di mantenere i contatti anche se per poco, ma chissà. L'obiettivo è quello di togliere la polvere che probabilmente ostacola la luce del Sole. "Nella migliore delle ipotesi, il lander potrebbe scuotere via la polvere dai suoi pannelli solari per allinearsi meglio col Sole", ha confermato Koen Geurts, responsabile operativo della missione. Tentativo quasi disperato; a fine gennaio la cometa sarà a 300 milioni di chilometri dalla Terra e la temperatura superficiale raggiungerà a fatica i -51^C. La missione è stata lanciata il 2 marzo 2004 e ora, a quasi 12 di distanza, si appresta alla fine. Rosetta e Philae hanno fatto tre flyby della Terra (2005, 2007, 2009) e uno di Marte (2007), oltre che quelli di due asteroidi: Steins (2008) e Lutetia (2010). Subito dopo sono entrati insieme in ibernazione per 31 mesi a causa della scarsa luce solare. Il 12 novembre si sono detti addio per sempre e piccolo Philae è atterrato senza riuscirci. Tutto ciò ha un inizio ha una fine e ciò purtroppo vale anche nel campo dell'astronomia. Comunque sia il lander rimarrà lì dov'è per sempre e farà un giro della galassia, chi lo sa.
Buona fortuna, piccolo Philae!
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