venerdì 16 ottobre 2015

Il concorso per il disegno della base su Marte e i dettagli sulla ipotetica missione

Continua la nostra settimana di full immersion di Marte. Oggi siamo con le possibili idee sulla futura missione che porterà l'uomo su Marte. Partiamo da una challenge, detta modernamente, organizzata dalla NASA per darle qualche idea riguardo alla possibile forma di una base spaziale terrestre sul pianeta rosso. Il contest è iniziato qualche tempo fa e oggi siamo a celebrare i tre vincitori, con idee molto particolari. Il requisito fondamentale per partecipare era avere un progetto costruibile con i pochi materiali a disposizione: pietre e polvere in quantità illimitata, argilla, acqua, ghiaccio ed eventuali elementi leggeri portati dietro dalla Terra. Doveva anche avere queste caratteristiche essenziali: essere di facile realizzazione, non inquinare, essere autoefficienti, produrre energia e proteggere dalle radiazioni cosmiche. Un compito non facile. Tutti i lavori creati li trovate sul sito ufficiale della 3DP-Challenge. Al terzo posto, sul gradino più basso del podio, troviamo il progetto del team LavaHive (foto 3) veramente spettacolare e semplice. Seconda piazza per il team Gamma (foto 2), che ha proposto un modulo gonfiabile protetto da un corpo di fabbrica realizzato grazie a materiali marziani e stampante 3D, molto simile e un po' più complesso rispetto al terzo. The winner is... Mars Ice House (foto 1) dei team Space Exploration architecture e Clouds architecture office di New York che hanno proposto una struttura di ghiaccio, che abbonda su Marte. Si tratta di una gigantesca doppia cupola, una specie di igloo moderno, che riduce al minimo il rischio di contaminare il pianeta. Produrrà ossigeno, sarà sicuro, illuminato e futuristico. Le altre foto mostrano altri progetti, comunque fantastici. La missione per Marte non ha date precise, per ora ci sono solo ipotesi. Porterà 7 astronauti (quattro uomini e tre dnne) sul pianeta rosso con un viaggio di otto mesi, intorno al 2030. La navicella verrà assemblata attorno alla Terra coi razzi Ares V, molto simili al Saturno V che portò l'uomo sulla Luna. All'interno di questi gli astronauti coltiveranno frutta e verdura. Ma andiamo ai rischi, che sono altissimi. Le radiazioni cosmiche rischiano di compromettere la salute degli astronauti. Poi ci sarà il problema psicologico, difficilissimo da risolvere. Se tutto va bene gli astronauti staranno via 30 mesi senza vedere la Terra e mano a mano che il pianeta rosso e il nostro si allontaneranno le comunicazioni saranno complicate con il rischio di attendere 30 minuti una risposta. In caso di emergenza gli astronauti si dovranno completamente arrangiare, una missione di soccorso tarderebbe un anno ad arrivarci, tantissimo. Sarà inoltre impossibile abortire la missione, come successo con Apollo 13, perché i due pianeti si allontaneranno subito dopo il lancio. A me vengono i brividi solo a pensarci, ma se mi proponessero di partecipare accetterei. Chi viene con me??






 

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