Gli U.F.O. nell'arte rinascimentale

Molti dipinti di epoca rinascimentale sembrano raffigurare strani oggetti che agli occhi di un moderno somigliano ai cosiddetti UFO. Si tratta di testimonianze di antichi avvistamenti, o solo rappresentazioni religiose di eventi divini?
Nei periodi della civiltà occidentale noti come Medioevo e Rinascimento, molti artisti hanno creato alcune delle opere più rappresentative dell’epoca, definendone canoni e stili.
Nel corso di quel periodo, la raffinatezza delle opere è andata crescendo. Ancora oggi, le opere d’arte prodotte nel Rinascimento suscitano apprezzamento e meraviglia nei visitatori.
Eppure, alcuni di questi dipinti così importanti per la storia della civiltà occidentale contengono delle strane raffigurazioni che secondo gli ufologi rappresenterebbero qualcosa di ultraterreno, qualcosa che pervade la cultura popolare contemporanea, qualcosa noto come “dischi volanti”.
Molti dei dipinti in questione sono di natura religiosa, un soggetto molto comune per l’epoca. In queste opere è possibile notare quello che all’occhio dei moderni sembrano UFO, raggi laser e uomini a bordo di aerei.

La Madonna con San Giovannino

Uno degli esempi più rappresentativi è l’opera dipinta da Domenico Ghirlandaio nel 15° secolo. Il dipinto si trova attualmente esposto nel Museo di Palazzo Vecchio a Firenze. L’opera è una rappresentazione della Vergine Maria con Gesù e Giovanni Battista bambini. Sullo sfondo c’è un uomo intento a scrutare qualcosa di strano nel cielo: un oggetto che emana raggi di luce, molto simile alla rappresentazione moderna dei dischi volanti.

L’Annunciazione

Un altro dipinto noto agli ufologi è l’Annunciazione di Carlo Crivelli (1486), attualmente in mostra alla National Gallery di Londra. Si tratta di un esempio molto citato dai sostenitori della Teoria degli Antichi Astronauti.
Nel cielo si vede un oggetto circolare da quale parte un raggio di energia diretto verso la Vergine Maria. Sebbene sia incredibilmente simile alla raffigurazione un UFO moderno, gli scettici interpretano l’oggetto come una rappresentazione artistica di Dio circondato dai suoi angeli.

Il Trionfo dell’Estate

Il Trionfo dell’estate’ è un arazzo prodotto nel 1538 d.C. Nella città di Bruges, Belgio. L’opera rappresenta l’ascesa vittoriosa di un sovrano al potere. L’arazzo è esposto nel museo cittadino Bayerisches Nationalmuseum.
Tuttavia c’è qualcosa di molto insolito raffigurato nell’arazzo: se si guarda con attenzione nella parte alta dell’opera, soprattutto verso il lato sinistro, si noteranno una serie di curiosi oggetti a forma di cappello nero sospesi nell’aria.

Il Miracolo della Neve

La “Fondazione della chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma”, più conosciuta come “Il Miracolo della Neve”, venne dipinta da Tommaso di Cristoforo Fini, detto Masolino da Panicale, su ordine del papa Martino V Colonna per la chiesa di Santa Maria Maggiore di Roma intorno al 1428.
È la rappresentazione visuale di uno stranissimo evento in cui fu coinvolto Papa Liborio (352-366), il quale in sogno ricevette l’ordine dagli angeli di costruire a Roma una nuova chiesa nel luogo esatto dove una nevicata miracolosa si sarebbe manifestata.
Masolino da Panicale, nella sua pittura, rappresenta una scena dettagliata dell’evento, con la neve che cade da una “nuvola” grossa e allungata, grigiastra e a forma di sigaro, sotto la quale sono visibili delle nuvole più piccole. Un’attenta osservazione di queste ultime, peraltro, mostra che non sembrano nubi normali.

Il Battesimo di Cristo

Nel dipinto del pittore fiammingo Aert De Gelder, “Battesimo di Cristo” (1710), sono raffigurati Gesù e Giovanni Battista immersi in una luce proveniente da un disco lucente nel cielo.
Se si tratta dello Spirito Santo, persona incorporea delle Trinità, perché De Gelder ha voluto renderlo così materiale?
 
 

Crocifissione di Cristo

Un altro esempio molto significativo è l’affresco conservato nel Monastero di Visoki Decani in Kosovo. Questa opera è molto conosciuta tra gli appassionati di ufologia. Gli Oggetti ai lati della croce, sembrano essere dei velivoli occupati da due piloti, intenti ad osservare le ultime ore della vita di Gesù.
Una cosa sembra chiara: secondo la tradizione ortodossa, la morte di Gesù Cristo è raffigurato con dei testimoni cosmici d’eccezione.
 
 
 
 
 
 

Manifesto di Norimberga

Un altra testimonianza diventata famosa è il cosiddetto Manifesto di Norimberga, una stampa che riporta di un evento celeste avvenuto nei cieli di Norimberga il 14 aprile 1561. Secondo le cronache del tempo, la popolazione vide comparire in cielo numerosi oggetti volanti, di varie forme, che ingaggiarono fra di loro una sorta di combattimento.
Le cronache del tempo riportarono l’accaduto con dovizia di particolari, affinché della vicenda rimanesse chiara memoria. Inoltre, furono eseguite diverse incisioni su legno e stampe su carta.
L’avvenimento durò circa un’ora e terminò quando diversi oggetti precipitarono al suolo, alla periferia della città, causando un incendio. Così riporta l’incisore Hans Glaser:
“La mattina del 14 aprile 1561 apparvero vicini al Sole due oggetti a forma di falce, simili alla Luna calante, di colore rosso. Questi oggetti si spostavano dal centro ai lati del Sole, e poi sopra e sotto. C’erano anche delle sfere di colore rosso, blu e nero, e dei dischi tondeggianti. Volavano a file di tre, o a quattro formando dei quadrati, e alcuni dischi volavano da soli.
Mescolate a questi oggetti sono state viste anche molte croci di colore rosso, e fra di esse c’erano oggetti di forma allungata con la parte posteriore più spessa e la parte anteriore più snella. In mezzo a tutto questo c’erano due grandi oggetti cilindrici, uno sulla destra e uno sulla sinistra, e dentro ognuno di essi c’erano numerose sfere, e tutti iniziarono a combattere fra di loro.
La battaglia nei cieli durò circa un’ora e fu vista da numerosissime persone, sia nella città che nelle campagne circostanti, poi alcuni oggetti caddero in fiamme sulla terra, alla periferia della città, provocando un vasto incendio e una grande nube di fumo. I presenti videro anche, vicino alle sfere volanti, una specie di grande lancia nera”.
Il testo di Glaser, attualmente conservato presso la Wickiana della Biblioteca Centrale di Zurigo, venne pubblicato insieme a un breve commento di stampo religioso sul Giudizio Universale e sul peccato nella gazzetta della città di Norimberga, corredato da una stampa a colori.

Fenomeno celeste di Basilea

Qualcosa di analogo si verificò, cinque anni più tardi, anche a Basilea. Il 7 agosto 1566, quando la popolazione vide comparire in cielo numerosi oggetti volanti che iniziarono a combattere fra di loro.
La vicenda venne descritta da Samuel Koch nel Volantino di Basilea, la gazzetta cittadina:
“La mattina del 7 agosto 1566 moltissime persone, spaventate, videro dei grandi dischi di colore scuro apparire in cielo e fu come se estate e inverno fossero giunti nello stesso momento, con fumi e nebbie, calore intenso, spari e cannonate.
Questi oggetti, così numerosi da oscurare il Sole, volavano a grande velocità come se stessero danzando o combattendo. Alcuni, che sembravano sparare colpi di cannone, divennero di colore rosso ardente”.