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sabato 18 febbraio 2017

La NASA chiede aiuto al web per trovare Planet Nine

E' passato ormai più di un anno. Erano i primi giorni di gennaio 2016 quando Konstantin Batgyn e Michael Brown scoprivano l'esistenza di un nono pianeta, del Nono Pianeta del Sistema solare. La loro intuizione arrivò notando il movimento strano di alcuni oggetti della fascia di Kuiper, che non seguono l'orbita di tutti gli altri. Infatti, come dimostrato con delle simulazioni al computer, questi asteroidi sono attratti dalla gravità di un nuovo, gigante, pianeta. Con gli opportuni calcoli gli scienziati hanno concluso che questo ipotetico pianeta è grande 10 volte la Terra e un anno su Planet Nine dura fra i 10.000 e i 20.000 anni terrestri. Dal Sole dista oltre 1.000 UA. Come ha fatto a finire così lontano? Poche sono le certezze degli scienziati in questo momento. Secondo James Vesper e Paul Mason della New Mexico State University, il Sole ha "rapito" questo pianeta da un altro Sistema, e il loro studio verrà presto pubblicato. Ovviamente l'esistenza di Planet Nine non è ancora sicura al 100%: il motivo è molto semplice, non esistono immagini di questo corpo celeste. Per provare a risolvere questo problema la NASA ha chiesto aiuto a noi, al popolo del web, così: Abbiamo bisogno del vostro aiuto su un nuovo progetto di astronomia. In questo progetto sarete alla ricerca attraverso le immagini scattate dalla missione Wide-Field Infrared Survey della NASA Explorer (WISE), a caccia di oggetti come nane brune e stelle di piccola massa, nella zona più esterna del nostro Sistema Solare. Si possono trovare un oggetto più vicino di Proxima Centauri (la stella più vicina al Sole), o anche scoprire il famigerato Planet Nine, un pianeta che si nasconde ai bordi del sistema solare e che gli esperti NASA suggeriscono

lunedì 4 luglio 2016

La NASA invia New Horizons alla ricerca di Planet Nine!

Come tutti saprete, poco meno di un anno fa, 14 luglio 2015, New Horizons ha raggiunto e superato Plutone, scattando milioni di foto che pian piano (nel vero senso del termine) stanno arrivando a noi sulla Terra. Tutto è andato secondo i piani e attualmente la sonda Nuovi Orizzonti si sta dirigendo verso le periferie del Sistema solare. All'interno di essa sono presenti le ceneri di Clyde Tombaugh, l'astronomo che 76 anni fa scoprì Plutone. Questa notizia si collega a un'altra, quando nel gennaio di quest'anno gli astronomi Michael Brown e Konstantin Batgyn pubblicarono sulla rivista Astronomical Journal lo studio più dettagliato riguardo l'ipotetico Planet X, o Planet Nine. Il nono pianeta del Sistema solare infatti si troverebbe a una distanza compresa fra 35 e 122 miliardi di chilometri dal Sole. L'esistenza non è tuttora sicura al 100%, ma ogni giorno che passa aumentano le certezze su Planet Nine. Per esempio, una delle ultime scoperte riguarda alcuni oggetti della fascia di Kuiper che sembrano condizionati da un enorme oggetto molto lontano da loro. Qualora fosse confermata l'esistenza, sarebbe curioso come da anni gli astronomi cercano esopianeti al di fuori del nostro Sistema solare quando ne esiste uno più vicino. Per questi studi, la NASA ha deciso di inviare come prima sonda New Horizons alla ricerca di Planet X. Queste le parole di Jim Green, direttore del Planetary Science della NASA: "La missione New Horizons verso Plutone ha superato le nostre aspettative e ancora oggi i dati del veicolo spaziale continuano a sorprendere. Siamo entusiasti di spingerci in
avanti nelle profondità oscure del sistema solare esterno, verso un obiettivo scientifico che non era stano nemmeno immaginato quando la sonda è stata lanciata. La nuova missione spaziale, vede l’invio di New Horizons come ricognizione verso un antico oggetto della fascia di Kuiper, ovvero 2014 MU69. Seguendo questo percorso, la sonda darà poi la caccia al famigerato Planet 9 (Planet X), in modo da stabilire effettivamente di cosa si tratta, ma di sicuro è un pianeta gigante, grande quasi come Giove”. 2014-MU69 è un antichissimo oggetto situato nella fascia di Kuiper ed effettuare un flyby intorno ad esso potrebbe svelarci definitivamente come è nato il nostro Sistema solare. L'incontro avverrà intorno al 1 gennaio 2019. Con ogni probabilità, la NASA dopo di questo stanzierà altri fondi per continuare il viaggio, alla ricerca del nono pianeta del Sistema solare, chiamato dalla NASA e dal Pentagono il Pezzo grosso. Tanto che questi faranno di tutto per spedire, dopo il termine della missione su Giove e Saturno, di inviare anche la sonda Cassini in aiuto di New Horizons.
La caccia a Planet Nine è iniziata.









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sabato 5 marzo 2016

Le ultime novità su Planet Nine!

La notizia che vi riportiamo oggi arriva dallo spazio, ci ritroviamo alla scoperta del nono pianeta del Sistema solare, che (purtroppo) non è Plutone. Tutto inizia da una ricerca condotta dagli astronomi Michael Brown (già pioniere di diversi pianeti nani) e Konstantin Batgyn, che li trovate qui a fianco e nel video qui sotto. A svelare al mondo la notizia la rivista Astronomical Journal. Più che uno svelare in realtà si è trattato di un confermare i sospetti che da anni giravano fra gli astronomi di tutto il mondo. Nonostante ciò Planet Nine non è ancora mai stato visto ma individuato in base a tavole e algoritmi alquanto complessi. In questi giorni però, è arrivata una buona notizia: un team di scienziati guidato da Agnès Fienga dell’Observatoire de la Côte d’Azur, ha analizzato ben dieci anni di dati trasmessi dalla sonda Cassini dai quali sono state individuate le porzioni di cielo in cui c’è la speranza di trovare il nono pianeta. Questi dati insieme alle presunte orbite disegnate dai due astronomi grazie ad alcuni elementi della fascia di Kuiper (si tratterebbe di un'orbita decisamente eccentrica, con circa 100 miliardi di chilometri dal Sole con un angolazione di 30 gradi). Inoltre grazie alla trasmissioni audio della sonda Cassini attualmente nei paraggi di Saturno gli scienziati possono inserire i dati dell'orbita di Saturno nello schema per scoprire quella di Planet Nine, e da qui capire come cercarlo. L'obiettivo sarà individuarlo il prima possibile, ma è come cercare un ago nel pagliaio al momento. Il pagliaio è lo spazio, con le stelle e l'ago in questo caso è il nono, enorme, pianeta del Sistema solare. Grazie a questi dati almeno sappiamo in quale zona del pagliaio dobbiamo indagare. Ovviamente lo scopritore del nono pianeta passerà alla storia, e questa è anche una spinta per trovarlo il prima possibile. Nell'ultima immagine in verde trovate la zona dove è probabile che sia, in rosso invece quella dove non lo troverete mai. Buon lavoro!
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sabato 23 gennaio 2016

Il nono pianeta del Sistema solare

La notizia è virale in questi giorni e non potrebbe non esserlo data la sua importanza. Il Sistema solare potrebbe avere (di nuovo) nove pianeti. Non si tratta di un reinserimento di Plutone che nel 2006 fu declassato come pianeta nano, bensì di un pianeta lontano lontano che però ruota intorno al Sole. A pubblicare la ricerca gli astronomi Michael Brown (già primo pioniere di diversi pianeti nani) e Konstantin Batgyn sulla rivista Astronomical Journal. Nonostante ciò il sospetto di un altro pianeta nel Sistema solare è vivo da anni. La ricerca parla di un pianeta gigante situato ai confini del nostro Sistema solare. Gigante non poi tanto, delle dimensioni di Urano & Nettuno considerando che è "solo" cinque o dieci volte la Terra, quando Giove ne è mille. Sinceramente quando ho sentito questa notizia credevo in uno dei tanti esopianeti, o almeno leggendo i titoli degi articoli così sembrava. Mio padre prima di approfondire mi ha fatto notare che si trova "vicinissimo" a noi, e lì non ho esitato a documentarmi meglio sulla faccenda. Planet Nine, così lo chiameremo per ora, disterebbe circa 600 UA dal Sole, 600 volte la distanza Terra-Sole che fanno quasi 90 miliardi di chilometri. Non si ha la certezza nemmeno dell'esistenza di questo pianeta, ma è davvero molto probabile. L'esistenza di questo pianeta è stata dedotta per via indiretta, osservando degli oggetti della fascia di Kuiper che sembrano influenzati da qualcosa di più lontano (nella quinta foto vedete in viola le orbite degli asteroidi sospettati e in giallo qualla dell'ipotetico Planet Nine). "Benché all’inizio fossimo alquanto scettici circa la possibilità che questo pianeta potesse esistere, continuando a indagare la sua orbita e a valutare cosa significherebbe per il Sistema solare esterno, ci siamo sempre più convinti che sia proprio là fuori", afferma Batygin "Per la prima volta in oltre 150 anni, ci sono prove solide secondo le quali il censimento planetario del Sistema solare è incompleto". Come già vi ho detto, per aver la certezza bisogna vederlo con i propri occhi ma non sapendo la posizione precisa ci sono poche speranze. Secondo i due astronomi però qualora la loro tesi si rivelasse corretta, ci dovrebbero essere una vastità di oggetti che si trova nella fascia di Kuiper che non presentano lo stesso allineamento orbitale. E qualcuno di questi ce n'è, ve ne avevo parlato già tempo fa. Gli autori avvertono che il loro lavoro è solo preliminare e per esserne sicuri servono ulteriori indagini. Un ruolo chiave nella storia avranno i telescopi Keck & Subaru e Brown e Batgyn concludono così: "È per questo che abbiamo pubblicato il nostro articolo: speriamo che altre persone ne traggano ispirazione per mettersi a cercare". Sicuro la scoperta di un altro pianeta non sconvolgerebbe il mondo e non sarebbe la scoperta dell'America, forse però farebbe avvicinare più persone all'astronomia. Immaginatevi quando i bambini fra 30 anni ci chiederanno "Ma quindi quando sei nato tu c'erano solo otto pianeti??". Dopo un salto nel futuro uno nel passato: potrebbe essere il misterioso Planet X, Nibiru, tanto citato dai Sumeri?? Se si, come facevano a conoscerlo migliaia di anni fa che non lo conosciamo nemmeno oggi?? Bho, ma questa è un'altra storia.


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lunedì 24 agosto 2015

Il fantomatico Planet X potrebbe essere veramente esistito 4 miliardi di anni fa

La notizia di oggi appartiene chiaramente all'astronomia e presenta concetti veramente difficili. Come tutte le teorie, dietro c'è uno studio molto attento. L'autore di questo è l'astronomo del Southwest Research Institute di Boulder (in Colorado) David Nesvorny. Questa ricerca con qualche nuovo aggiornamento sarà pubblicata a settembre sulla rivista The Astronomical Journal. Non si tratta della prima volta che questo astronomo propone la stessa teoria. Nel 2011, infatti, il ricercatore sosteneva che alle origini del nostro Sistema solare ci fosse stato un quinto pianeta gigante e gassoso, insieme a Giove, Saturno, Urano e Nettuno. E ora, grazie a una formula matematica sembra che questa teoria sia perfettamente azzeccata. Questa notizia arriva poco dopo che la sonda New Horizons ha superato Plutone e ci dimostra come  l'astronomia non si ferma mai. Ma vediamo nel dettaglio come funziona questa formula. Nesvorny afferma di aver finalmente trovato le prove alla sua ipotesi dopo aver scoperto un gruppo di corpi ghiacciati presenti nella fascia di Kuiper (la fascia di asteroidi che si trova dopo Plutone dove si trovano alcuni pianeti nani). Questi corpi celesti sono chiamati Kernel e hanno fatto spremere le meningi degli astronomi. Il perché è molto semplice: inspiegabilmente questi corpi rimangono sempre uniti e orbitano nello stesso piano orbitale.  In un primo momento si è ipotizzato che questi asteroidi fossero ciò che restava di un corpo distrutto da un impatto spaziale, ma le simulazioni effettuate con i software specifici hanno dato esito negativo a questa teoria. Ed ecco che entra in gioco la teoria dell'astronomo statunitense: infatti tracciando il movimento di questi indietro nel tempo, sempre con i più sofisticati computer, è riuscito a dimostrare come queste rocce siano uscite dal campo gravitazionale di Nettuno, ottavo pianeta del Sistema solare e ultimo dei giganti gassosi; e tutto questo sia successo quando quest'ultimo è saltato dalla sua posizione originale, leggermente più vicino al Sole. E nel compiere questo movimento, siano saltate queste piccole rocce che si sarebbero pian piano aggrappate alla fascia di Kuiper. E finora tutto quadra. Secondo Nesvormy, l'unica ipotesi che può giustificare questo spostamento di orbita è che ci fosse un altro gigante gassoso con un campo gravitazionale estremamente intenso che interagiva con l'orbita di Nettuno (non può essere stato nè Urano, nè Saturno e quantomeno Giove, perché dagli studi le loro orbite con hanno mai interagito con l'ultimo pianeta vero e proprio del Sistema solare attuale). La teoria si conclude chiaramente con uno scontro fra questo ipotetico Pianeta X e Nettuno che abbia spinto quest'ultimo leggermente più distante dal Sole e l'altro addirittura fuori dal Sistema solare e tutt'ora potrebbe essere uno dei tanti pianeti vagabondi che girano nelle galassie senza orbitare attorno a nessuna stella. Magari potrebbe essere scomparso scontrandosi con un altro corpo o inglobato da un altro Sistema solare. Questa ipotesi è stata accolta come reale dalla comunità scientifica. "L'aspetto davvero incredibile del modello di Nesvorny è che oltre a essere coerente colloca molte strutture nel posto giusto allo stesso momento" ha dichiarato l'astronomo JJ Kavelaars, del Dominion Astrophysical Observatory di Victoria in Canada, esterno al progetto. Come già detto lo studio va avanti e l'astronomo continuerà a studiare gli oggetti della fascia di Kuiper, alla ricerca di ulteriori conferme. Non dimentichiamoci che questo studio potrebbe darci più informazioni sulla nascita e i primi miliardi di anni del Sistema solare. Non si parla da nessuna parte se si tratti del famoso Nibiru, l'ipotetico pianeta descritto secondo diversi scienziati dai Sumeri. Potrebbe anche esserlo, dato che magari questa popolazione che conosceva già ai suoi tempi diverse teorie astronomiche e sapeva che questo presunto pianeta un domani sarebbe tornato. Sarebbe curioso se tornasse a farci visita. A patto che non causi danni, chiaro...
video e immagini presentati da orsobyanco
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