Ieri la sonda Juno ha, come secondo programma, raggiunto l'orbita del pianeta più grande del Sistema solare, Giove. Con una frenata da brividi di oltre 35 minuti ha ridotto la velocità da 200mila chilometri orari a soli 2mila per aggrapparsi all'orbita di Giove. La sonda si avvicinerà a meno di 4mila chilometri, tanto da infrangere un nuovo record. Soddisfazione immensa nei centri di controllo di Houston per la NASA e per tutte le agenzie aerospaziali. Come sappiamo, l'atmosfera gioviana è composta da vortici, cicloni, tempeste talvolta messi insieme, come nella grande macchia rossa. Così in perfetto orario, 5:35 italiane di martedì 5 giugno, Juno è entrata nell'orbita di Giove. Negli USA ciò è avvenuto, come da programma, il 4 luglio, giorno dell'Indipendence Day. Tutte le comunicazioni fra la sonda e Houston hanno un ritardo di ben 48 minuti che complica molto l'invio di immagini da parte della sonda, al quale si procederà in un secondo momento. Fra 53 giorni, verso la fine di agosto, Juno completerà la sua prima orbita attorno al gigante gassoso. Lì arriveranno le prime immagini. Ovviamente la vicinanza comporta un attacco di scariche di particelle subatomiche alla velocità della luce; per questo la sonda è dotata di un'immensa blindatura senza precedenti. In precedenza, la Pioneer 11 del 1974 che arrivò però 10 volte più lontana. Questo il commento di Roberto Battiston, presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana: "Juno è una missione storica che vede ancora una volta NASA e ASI (Agenzia Spaziale Italiana, ndr) insieme alla ricerca di informazioni fondamentali per spiegare le origini del sistema solare. Lo studio di Giove è anche una grande sfida scientifica e tecnologica a cui l’Italia partecipa con due strumenti all’avanguardia grazie a INAF e a industrie come Leonardo Finmeccanica e Thales Alenia Space. Questa missione dimostra come la comunità scientifica italiana giochi un ruolo di primissima importanza, inoltre la partnership storica con la NASA si è dimostrata una cruciale opportunità di crescita sia delle aziende che dei ricercatori italiani. Lavorare fianco a fianco con l’agenzia spaziale numero uno al mondo ha permesso un salto di qualità immenso per il sistema paese, sia per la capacità tecnologica che per il nostro capitale umano". E anche Giove è raggiunto. Quale sarà il prossimo obiettivo?
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mercoledì 6 luglio 2016
Una frenata da brividi porta Juno nell'orbita di Giove
sabato 2 aprile 2016
Filmato un oggetto sospetto che si avvicina a Giove
Non vi abbiamo raccontato mai un caso del genere, anche se in generale è un'anomalia spaziale. Il video che trovate qui sotto è stato ripreso in diretta lo scorso 17 marzo da Gerrit Kernbauer e dall'irlandese John McKeon, due astrofili. Mentre osservavano Giove con attrezzature non sofisticatissime, un piccolo bagliore di pochi secondi comparve alla destra del gigante gassoso. Riguardando le registrazioni, il bagliore esiste veramente e non è un'illusione ottica. Non è tuttora chiaro cosa sia quel bagliore, se si tratti di un asteroide o di una cometa. In generale gli scienziati sostengono che dai filmati l'impatto sia di entità modesta, di conseguenza è probabile che fatte le debite proporzioni si tratterebbe di un grosso bolide per la nostra Terra. Non accade spesso che gli astronomi filmino questi scontri, altri eventi del genere risalgono al 2009, 2010 e al 2012. “E’ più probabile che si tratti di un asteroide per un fatto puramente probabilistico” ha riferito al sito space.com Paul Chodas, responsabile del programma Near-Earth Object Program del Jet Propulsion Laboratory. Le dimensioni precise del corpo celeste sono e rimarranno sconosciute per sempre. Non si tratta di UFO, questo è sicuro.
martedì 2 febbraio 2016
I Babilonesi erano in grado di calcolare l'orbita di Giove


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