Nonostante i numerosi avvistamenti o misteri che risalgono a prima del 1900, il primo vero caso ufologico risale al 24 giugno 1947: una data fondamentale per noi ufologi. E' pomeriggio, sono circa le 15 e un titolare di brevetto di guida civile per piccoli aeroplani non di linea americano sta tornando da un viaggio per cercare i resti di un aereo scomparso un mese e mezzo prima con il suo jet privato da un viaggio. Il suo nome è Kenneth Arnold. Ad un tratto, mentre si trova fra il monte Rainer e il monte Adams, nello stato di Washington, davanti ai suoi occhi appare uno spettacolo mozzafiato: 9 oggetti volanti non identificati svolazzano intorno a lui per ben 2 minuti. Arnold non aveva una macchina fotografica e non è riuscito a fotografare gli oggetti, però nelle numerose interviste ha spiegato molto bene la scena, tanto che molte ricostruzioni sembrano realistiche. Gli oggetti erano metallici lucenti di color argenteo e, dai suoi calcoli, avevano un diametro di circa 30 metri, volavano a 3 km dal livello del mare e andavano a velocità quali 1800-1900 km/h, velocità irraggiungibile per quell'epoca. All'atterraggio dell'elicottero numerosi giornalisti lo intervistarono per avere notizie dell'aereo scomparso, e invece ebbero un'intervista esclusiva dall'uomo che ha dato inizio all'ufologia moderna. Le sue dichiarazioni furono riguardo la forma degli oggetti, che lui descrisse come flying saucer (piatti volanti) e portò a fraintendere i giornalisti, poiché Kenneth Arnold successivamente chiarì dicendo che "piatti volanti" riguardava il modo di muoversi degli oggetti e non la forma. Da lui nacquero i "dischi volanti" e successivamente (nel 1952) il termine U.F.O. (Unidentified Flying Object). Questo fatto cambiò la vita di Arnold, che si dedicò all'ufologia. A questo avvistamento ne seguirono numerosi altri e meno di un mese dopo, l'8 luglio 1947, ci fu il famosissimo incidente di Roswell, di cui fra un po' vi parleremo. Kenneth Arnold morì il 16 gennaio 1984, senza mai cambiare la sua tesi.