Sul web non si parla d'altro. In televisione non si parla d'altro. Autore dell'eccezionale scoperta Michael Gillon, dell' Istituto di astrofisica dell'Università di Liegi in Belgio, che con l'aiuto dei suoi collaboratori ha scoperto un nuovo Sistema, distante circa 39,5 anni luce da noi e situato nella costellazione dell'Acquario. La stella madre di questo sistema si chiama TRAPPIST-1 ed è enormemente più piccola del nostro Sole. Attorno a questa stella orbitano sette pianeti rocciosi, come Mercurio, Venere, la Terra e Marte. I primi quattro sono inabitabili per le radiazioni emanate dalla stella, gli altri tre potrebbero ospitare la vita. "Se venisse scoperta la presenza di ossigeno, metano, ozono e diossido di carbonio nell'atmosfera di solamente uno dei sette pianeti, questo ci direbbe che al 99% c'è vita", ha affermato Michael Gillon. L'aspetto curioso di questo Sistema sono le sue dimensioni: la stella TRAPPIST-1 racchiuderebbe tutti i pianeti in soli 10 milioni di km, mentre basta dire che fra il Sole e Mercurio ce ne sono 58. Secondo indiscrezioni, il pianeta più lontano compierebbe un periodo di rivoluzione in 20 giorni. In pratica due mesi terrestri corrispondono a tre anni sul pianeta più esterno. Ogni tre settimane è capodanno. Il problema, come spesso accade in questi casi, sono le distanze. Al momento nessun mezzo
Siamo un club nato il 6 aprile del 2014 fondato da due appassionati di ufologia, studiosi di fenomeni paranormali. Ogni due giorni su questo sito scriviamo una notizia, descrivendo un argomento o analizzando un video. Continuate a seguirci!
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venerdì 24 febbraio 2017
sabato 18 febbraio 2017
La NASA chiede aiuto al web per trovare Planet Nine




martedì 14 febbraio 2017
Non c'è vita sui pianeti di Alpha Centauri
Da sempre sentendo "Alpha Centauri" pensi allo spazio. Pensi all'Universo, pensi a forme di vita extraterrestri. Negli ultimi anni serie tv e film di fantascienza ci hanno raccontato le avventure dei "Centauri", che secondo gli ultimi studi potrebbero essere solo un sogno. Alpha Centauri è un sistema stellare, il più vicino a noi (4,365 anni luce) e prende il nome dalla sua stella principale, la terza stella più brillante del cielo notturno dopo Sirio e Canopo. Questo sistema comprende anche Proxima Centauri, la stella più vicina al Sole. Da anni si è ipotizzato che questo sistema sia abitato da forme di vita intelligente, ipotesi recentemente smentita da diversi scienziati, fra cui Vladimir Hayrapetyan della American Center Goddard Space Flight Center. Secondo questi le nane rosse, come Proxima Centauri, produrrebbero quantità di raggi ultravioletti e raggi-x che in breve tempo farebbero evaporare l'ossigeno nell'atmosfera di un qualsiasi pianeta. In effetti
venerdì 30 dicembre 2016
Il nuovo anno si apre con la Cometa 45P

giovedì 15 dicembre 2016
Scoperto un enorme buco coronale sulla superficie del Sole

giovedì 8 dicembre 2016
Il turismo spaziale parte dall'Italia

sabato 12 novembre 2016
Il 14 novembre torna la superluna!


giovedì 20 ottobre 2016
Il mistero della sonda Schiaparelli



martedì 18 ottobre 2016
2014-UZ224, il nuovo pianeta nano del Sistema solare

venerdì 14 ottobre 2016
Il presidente Obama annuncia "Su Marte entro il 2030"




domenica 2 ottobre 2016
Tutti i dettagli della missione Rosetta




domenica 18 settembre 2016
La Cina invia in orbita il laboratorio spaziale Tiangong-2

venerdì 2 settembre 2016
Un asteroide ha sfiorato la Terra senza che noi ce ne accorgessimo

giovedì 25 agosto 2016
Ecco chi è Proxima B, il pianeta abitabile più vicino a noi



sabato 20 agosto 2016
Esiste un gemello della Terra su Proxima Centauri?


giovedì 18 agosto 2016
Da un buco nero si può uscire, Hawking aveva ragione
La notizia ha passato quotidiani, telegiornali e sta facendo il giro del web. I buchi neri hanno una fine, e da questi si può uscire. Ma andiamo con ordine. I black holes, così si chiamano in inglese, da sempre vengono raccontati come pozzi senza fondo, come luoghi dove se entri non ne esci più, protagonisti di cartoni animati e film di fantascienza. Infatti; secondo le leggi della gravità, spiegate nella teoria della relatività di Albert Einstein, tutto ciò che si trova all'interno di un determinato raggio dal centro del buco nero, finisce per essere inghiottito. Nel 1974, dopo alcune considerazioni di meccanica quantistica, il fisico e cosmologo Stephen Hawking pensò che i buchi neri non dovessero essere pozzi senza uscita. Secondo lui infatti i black holes emettono qualche tipo di radiazione luminosa e così facendo perdono una quantità d'energia, anche se minima. Di conseguenza, perdono massa e perciò, col passare di anni e anni, i buchi neri dovrebbero evaporare. Verificare questa teoria è rimasto impossibile per decenni (considerando impossibile emettere una così bassa quantità d'energia), fino a quando si è provato a ricreare un buco nero in laboratorio usando le onde acustiche al posto di quelle luminose. Per creare condizioni analoghe a quelle di un buco nero è stato utilizzato il condensato di Bose-Einstein. Che, detto semplicemente, consiste nel portare gli atomi delle onde a temperature intorno allo zero, facendogli perdere le caratteristiche individuali e di conseguenza comportarsi come fossero uno solo. E così è stato fatto, nel Technion-Israel Institute of Technology di Haifa, in Israele, da Jeff Steinhauer. Piano piano, i buchi neri evaporano e ciò che è all'interno esce. Hawking aveva ragione. Nessun essere umano finora è entrato e uscito da un buco nero, e chissà quanti anni ancora passeranno prima che succeda. Ma intanto sappiamo che da lì si può uscire. Anche se forse sarebbe meglio non entrarci mai!
venerdì 12 agosto 2016
Chi è Niku, il pianetino ribelle scoperto pochi giorni fa
Il Sistema solare comprende più corpi celesti di quanti ne possiamo immaginare. Se in questi mesi stiamo per scoprire il nono pianeta, il numero di pianetini continua ad aumeny tare. Pochi giorni fa infatti è stato scoperto Niku, l'ennesimo mistero del Sistema Solare. Niku, in cinese, vuol dire ribelle ed è stato chiamato così proprio perché ha caratteristiche mai viste prima. Questo piccolo mondo di ghiaccio è 160mila volte meno brillante di Nettuno e ha un diametro intorno ai 200 km. E fin qui tutto normale. Come sapete, tutti i pianeti orbitano più o meno sulla stessa linea, detta piano orbitale. Bene, questo pianetino si trova al di sopra e si sta spostando verso l'alto. Un orbita mai vista prima, una spiegazione al nome ribelle. Inoltra ha una rotazione retrograda (ruota al contrario rispetto a noi, come Urano e Venere). E' stato scoperto dal Panoramic Survey Telescope and Rapid Response System 1 Survey, per gli amici Pan-STARRS 1 delle Hawaii (foto 4). "Il momento angolare costringe ogni cosa a ruotare e muoversi nella stessa direzione" ha dichiarato Michele Bannister, astronomo della Queens University di Belfast. L'orbita così particolare ha incuriosito molti scienziati. Potrebbe essere causata dalla collisione o dall'interazione gravitazionale con un corpo celeste ancora a noi sconosciuto, come un pianeta nano. Insieme a lui probabilmente ci sono altri pianetini che orbitano come Niku. Planet Nine, secondo quanto sappiamo, è troppo lontano e piccolo per interagire con questi. Potrebbe essere più grande del previsto, fino a che non verrà ufficializzata la scoperta con le dimensioni possiamo solo fare ipotesi. In pratica, più passano gli anni più pianeti vengono scoperti. Menomale che c'è posto per tutti.
mercoledì 10 agosto 2016
Notte di San Lorenzo 2016: storia, come e dove ammirare le Perseidi
Forse la notte più attesa dell'anno dopo quella del 31 dicembre. Oggi è il 10 agosto e stasera, come ogni anno, assisteremo allo spettacolo delle meteore. Dalla fine di luglio fino al 20 agosto, lo sciame meteorico delle Perseidi transiteranno nella costellazione di Perseo e saranno attraversate dall'orbita terrestre, creando quella che a noi sembra una pioggia meteorica. La cometa che ha generato questo spettacolo è la Swift-Tuttle, transitata l'ultima volta vicino alla Terra nel 1992. Per rivederla bisognerà aspettare il lontano 2126. Le meteore che noi osserviamo infatti non sono altro che particelle liberate dalle scorse orbite della cometa. Queste si scontreranno con l'orbita terrestre a 59 km/s. I primi ad osservarle furono i Cinesi nel 36 d.C. Secondo la tradizione popolare, la notte di San Lorenzo è dedicata all'arcidiacono Lorenzo della chiesa di Roma al tempo di papa Sisto II (III secolo). L'imperatore Valeriano emanò un editto, che voleva tutti i vescovi, presbiteri e diaconi messi a morte. Secondo la leggenda, fu una condanna a morte lenta e atroce, visto che fu posto su una graticola poggiata sul fuoco. Morì il 10 agosto 258 d.C., 1758 anni fa. Lorenzo fu successivamente proclamato martire e Santo dalla Chiesa di Roma. Fu così che le lacrime di San Lorenzo in punto di morte diventarono le stelle cadenti del 10 agosto. Fortunatamente, salvo cielo coperto, le meteore saranno ben visibili. La Luna tramonterà presto, essendo nel primo quarto, e la gravità di Giove porterà un maggior numero di detriti verso la Terra. Le stelle cadenti saranno presenti in particolar modo stasera, domani e dopodomani. L'evento si preannuncia spettacolare.
Ecco alcuni nostri consigli su come vederle:- Spegnete qualsiasi tipo di tecnologia (smartphone, televisioni) o torce;
- Trovate un posto abbastanza buio, una spiaggia è perfetta ma anche un posto in montagna;
- Sdraiatevi a terra, così vedrete il cielo a 360°
- Abbiate pazienza e mettetevi comodi, non pensate di vederle in due minuti;
- Trascorrete almeno mezz'ora al buio o con poca luce, la vista si abituerà e ne vedrete di più;
- Controllate la zona a nord-est e seguite questa cartina, probabilmente si trovano lì;
- Se dovete esprimere un desiderio, non ditelo a nessuno!
- Godetevi lo spettacolo!
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